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Eventi2018-06-12T00:26:48+02:00

Dipinti, sculture, composizioni esposte all’ interno di uno spazio storico come lo Studio Rosai, a creare una dimensione metafisica sospesa nel tempo.
Un luogo suggestivo oggi dedicato a spazio espositivo e fulcro di incontri culturali, è stato, nel 400, lo studio di Paolo dal Pozzo Toscanelli. Questo interessante personaggio matematico, astronomo e cartografo si dice sia stato “responsabile” di un evento storico di incredibile importanza: una sua lettera datata 1474, in cui si descriveva una rotta per raggiungere le indie percorrendo una via verso ovest, pervenne a Fernao Martins de Reriz, canonico di Lisbona, che la consegnò a Cristoforo Colombo. Le logge e i giardini di Firenze erano nel XV secolo punto d’incontro degli intellettuali dell’epoca che qui si scambiavano opinioni e conoscenze.

La loggia sottostante allo Studio Rosai ha visto altri incontri fondamentali come quello fra “messer Paolo dal Pozzo Toscanelli con Filippo Brunelleschi“ come ci racconta il Vasari nelle sue “ vite”. Secondo quello che ci dice il Vasari dunque, il Brunelleschi imparò in queste stanze a utilizzare la prospettiva e a fare quei calcoli che gli permisero di costruire la sua Cupola.
Possiamo continuare a cercare di vedere attraverso queste finestre i personaggi che popolavano il giardino sottostante e il nostro salone; Masaccio – che apprese la prospettiva dal Brunelleschi – fu qui portato appena arrivato dalla campagna, a conoscere Paolo dal Pozzo Toscanelli, cosi come Giovanni Beato Angelico che, arrivato anche lui in quel periodo dalla campagna, fu introdotto nei cenacoli fiorentini sulla riva sinistra dell’Arno. Si può quindi dire che qui, in queste stanze e sotto questa loggia si incontrarono alcune delle grandi personalità che diedero vita al Rinascimento Fiorentino.
In un secondo momento, all’inizio del XX secolo, questi stessi luoghi diventarono lo studio di uno dei maggiori pittori fiorentini: Ottone Rosai. La sala conserva numerose testimonianze della presenza del pittore: la sua firma sulla parete di fondo e vari numeri autografi riferiti a prezzi e misure di cornici. Molte delle rappresentazioni di Rosai, quando ormai la sua opera è divenuta realista, sono vedute da queste finestre affacciate sulla strada; sulla porta d’ ingresso è inciso il nome della moglie Francesca Fei, un’amica d’infanzia che il pittore fu costretto a sposare per fugare le voci sulla sua presunta omosessualità. Paolo dal Pozzo Toscanelli, Filippo Brunelleschi, Masaccio, Ottone Rosai hanno pensato e operato all’interno di queste mura che, possiamo dire, “trasudano” la storia di Firenze e dei suoi molteplici contatti con il resto del mondo; Tiziano Bonanni ripercorre le tracce di una grande tradizione artistica e filosofica che, fra storia e contemporaneità, si rinnova in un’ esposizione di grande interesse e suggestione.

“ Tra Evocazione e Realismo”, Premio Italia Arti Visive al Castello Etrusco di Murlo a Siena in occasione del Festival del Cinema Italiano: invitati gli attori Nino Manfredi, Carlo Verdone, Massimo Ghini.

L’ artista, durante il suo trascorso come disegnatore di gioielli nei primi anni 90’, ha conosciuto i principali personaggi dello spettacolo, della moda e della cultura.

Tiziano Bonanni